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CAMOMILLA

dal libro 'La medicina dei Semplici'

epoca di raccolta: maggio, giugno

Matricaria chamomilla L.
Composite o Asteracee

La camomilla, originaria dell'Europa o dell'Asia, è una delle poche piante selvatiche conosciute ache da chi abita in città e non è abituato a camminare in campagna. Questa esile e schiva pianticella, che in maggio-giugno fiorisce nei prati incolti di tutta Italia è tuttora uno dei semplici più usati. E' l'unica pianta italiana di cui si serve l'infuso in tutti i bar! Come tè e caffè viene considerata bevanda nervina, cioè attiva sul sistema nervoso; ma anziché eccitare, come fanno le due esotiche piante sopra citate, essa esercita un'azione blandamente sedativa (cioè calmante del sistema nervoso).

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La camomilla fa parte, insieme a tarassaco, bardana, girasole, carciofo, cicoria, ecc. della famiglia delle Composite (Asteracee). Tutte queste specie hanno, quale più quale meno, gusto amaro e sono depurative del fegato e regolatrici dei vasi sanguigni e del cuore.

Image by Yaroslava Stupnytska

Camomilla in piena fioritura, questo è il tempo balsamico, cioè il momento giusto per procedere alla raccolta.

INDICAZIONI

La camomilla riequilibra il sistema nervoso.  La sua azione sedativa e spasmolitica (scioglie gli spasmi) infatti,  si manifesta sul sistema nervoso, sullo stomaco, sull'intestino, sulle vie biliari e urinarie, sull'utero e sul cuore.

E' quindi una pianta utile in tutti i casi di ipereccitabilità nervosa,  ansia, insonnia, palpitazioni, negli spasmi dolorosi e nel gonfiore di tutto l'apparato digerente (crampi e bruciori di stomaco, dispepsia, gastriti, coliti, , anche ulcerose, ulcere gastriche e duodenali, meteorismo, tendenza alle congestioni e coliche epatiche);  è inoltre valida contro le infiammazioni croniche delle vie urinarie (cistiti soprattutto), dolori mestruali, vaginiti e prostatiti e nella cura della psoriasi.

A proposito di infiammazioni, la camomilla contiene una sostanza (il camazulene) ad azione antinfiammatoria e antiallergica. Con la moderna sperimentazione si è addirittura scoperto che tale composto aromatico esplica effetto riparatore dei tessuti lesi, non spegnendo l'infiammazione, ma accelerandone il decorso fino alla naturale guarigione.

Tale provvidenziale stimolo rende utilissima la pianticella laddove o per traumi meccanici (per esempio contusioni), fisici (come scottature di varia  origine) o per aggressioni da microorganismi (infezioni), oppure in seguito a disordini metabolici o immunitari (vedi reumatismi, gotta, acne, dermatiti, malattie autoimmunitarie) ci siano dei tessuti arrossati, caldi, dolenti, gonfi e non funzionanti da riportare alla normalità. In questo caso, visto che tutti gli oli essenziali delle piante aromatiche, compresa quella di cui stiamo parlando, attraversano molto facilmente i tessuti del nostro corpo, è bene usare la camomilla anche localmente per impacchi sulla pelle, oltre che per via interna. Altri composti attivi della camomilla sono il bisabololo ad azione antiulcera e l'apigenina ad azione spasmolitica.

Per la presenza del camazulene essa viene spesso usata nei cosmetici per alleviare o risolvere le irritazioni della pelle nei bambini o negli adulti con cute particolarmente sensibile. Anche in caso di eritemi è scottature solari tale semplice si è rivelato capace di dare grande sollievo.

Un sintetico elenco di casi in cui un'applicazione locale di camomilla può favorire il recupero di un tessuto infiammato: contusione, stiramento muscolare, distorsione, lombaggine, mastite, sinovite, scottatura solare e non orticaria, eritema, acne, reumatismo, gotta, sciatica, nevralgia, cefalea ed emicrania, mal di denti, faringite e laringite, sinusite, adenoidite, emorroidite, varici, orzaiolo, congiuntivite e blefarite con edema delle palpebre.

Anticamente la camomilla era tenuta in grande considerazione come antimalarico e, più recentemente, è stata (e viene). usata con l'influenza con ottimi risultati. Ma forse la prerogativa più specifica della camomilla, da cui ricava il nome 'Matricaria" (dal latino Matrix, cioè <utero>)  è la sua capacità di facilitare le mestruazioni alleviandone e spesso scongiurandone i dolori.

Nel corso dei secoli questa proprietà è stata sempre sfruttata dalla medicina popolare e ora vene confermata dalla moderna fitoterapia.

Da ultimo, ma non meno importante, è da segnalare l'effetto sudorifero (stimola la sudorazione) e febbrifugo (diminuisce la temperatura) nei soggetti affetti da raffreddori, sintomi influenzali,  e bronchiti.

La camomilla romana

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Una pianta molto simile alla camomilla comune è la camomilla romana (Antemis nobilis L.), pure coltivata come pianta officinale e impiegata per le stesse azioni benefiche sull'organismo. E' soprattutto digestiva, antispasmodica e favorente le mestruazioni. Botanicamente la camomilla romana si differenzia per la mole più piccola (15-30 cm), per il capolino bianco conico a fiore semplice (vedi foto), doppio o stradoppio, e per la riproduzione: è infatti una pianta perenne, si moltiplica per cespi, mentre la camomilla comune è annuale e si moltiplica per semi che vengono raccolti quando i capolini sono completamente sfioriti.

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Tisana contro gli spasmi e la tensione

Ricetta utile in caso di gastrite, colite, nervosismo e insonnia: miscelate camomilla, verbena odorosa, malva e lavanda in parti uguali. Lasciate in infusione 1 cucchiaio di miscela per tazza di acqua bollente per 20 minuti. Berne due-tre tazze al giorno.

PREPARAZIONI E DOSI

Le parti usate sono i capolini (infiorescenze) possibilmente senza gambo. I capolini sono simili a quelli delle comuni margherite; presentano un tipico disco giallo centrale (insieme di fiori tubulosi) circondato da fiori bianchi ligulati (quelli che noi erroneamente chiamiamo petali) rivolti verso il basso. La parte officinale utile è rappresentata dai capolini interi. La raccolta si effettua in maggio-giugno. Si fa essiccare in luogo ventilato e all'ombra e si conserva in vasi di vetro scuro o di latta.

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Infuso al 5% (cioè 5 grammi per 100 grammi di acqua). Per via interna come sedativo oppure per via esterna contro traumi e infiammazioni con impacchi locali. L'inalazione dei vapori durante l'infusione è decongestionante e antiasmatica.

Polvere dei fiori essiccati: da 1 a 3 grammi, per tre volte al giorno, impastata con miele.

Tintura madre: si fanno macerare 20 grammi di fiori freschi in 100 ml di alcol a 70 gradi per otto giorni. Se ne assume un cucchiaino due-tre volte al giorno.

Vino medicinale: si fanno macerare 100 grammi di fiori in 1 litro di vino bianco per sette-dieci giorni. Se ne assumono uno-due bicchierini al giorno, prima dei pasti.

Oleolito: interessante preparazione altrimenti conosciuta come olio di camomilla molto utile per frizioni locali: 20 grammi di capolini sbriciolati in 100 ml di olio d'oliva. Si scalda a bagnomaria per circa due ore. Si filtra passando attraverso un panno con forte pressione. In caso di sinusite si applica sulla fronte e si copre con una falda di cotone idrofilo.

Olio essenziale: se ne assumono due-tre gocce diluite in un di olio di mandorle dolci due-tre volte al giorno; oppure due-quattro gocce diluite in un cucchiaino di miele e poi in mezzo bicchiere di acqua, sempre per due-tre volte al giorno.

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N.B.: in una piccola percentuale di casi la camomilla provoca ipereccitazione nervose e insonnia. Questo paradosso che ho notato a volte, è una risposta individuale legata alla costituzione del soggetto: meglio cambiare pianta.

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