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achillea millefoglie

dal libro 'La medicina dei Semplici'

epoca di raccolta: luglio/agosto

Achillea millefolium L.

Composite o Asteracee

Secondo la leggenda il nome di questa pianta deriverebbe dal fatto che durante l'assedio di Troia la dea Venere consigliò ad Achille, che era stato ferito mortalmente da Paride, di curare il suo famoso tallone con quest'erba cicatrizzante. La sua azione vulneraria (capacità di curare le ferite) non è però una leggenda, tanto che nel corso dei secoli questa graziosa pianticella, per la sua capacità di fermare le emorragie, è stata anche chiamata sanguinella, erba dei militari, erba dei falegnami, erba peri tagli, erba dei boscaioli. L'achillea è molto comune in tutta Italia, nei luoghi erbosi sia freschi che secchi, ed è riconoscibile, oltre che per la sua caratteristica infiorescenza (corimbo) bianca o rosea, anche per le frastagliatissime foglioline che le hanno guadagnato il nome scientifico di Achillea millefolium.

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Pianta di achillea millefoglie: le infiorescenze possono essere bianche o rosa

INDICAZIONI

L'achillea millefoglie fa parte della famiglia delle Composite (Asteracee) e quindi, come la camomilla, il carciofo, la bardana, il tarassaco e altre, contiene un principio amaro (che in questa specie prende il nome di achilleina) con azione sul sistema nervoso, su quello circolatorio (cuore e vasi sanguigni) e sull'apparato digerente. L'achillea ha la tendenza a riscaldare, rinforzare, tonificare e alcalinizzare. Sul sistema neuro-muscolare esplica un effetto ricostituente, tonico e antispasmodico ed è utile in caso di debolezza costituzionale, deperimenti psicofisici, menopausa, ipereccitabilità e spasmi viscerali.

In caso di paralisi agitante o morbo di Parkinson la medicina popolare austriaca consiglia: infuso di achillea con aggiunta di qualche goccia di succo fresco di acetosella; frizioni lungo la colonna vertebrale con foglie fresche di acetosella e tintura madre di achillea alternate; inoltre, possono attenuare la rigidità muscolare bagno a tutto il corpo con infuso di achillea e timo serpillo.

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A carico del cuore e dei vasi l'achillea manifesta la tendenza a riequilibrare il ritmo e il tono (non dimentichiamo che è parente della camomilla), per cui è indicata ove siano presenti palpitazioni, tachicardia (ritmo del cuore accelerato), angina pectoris e crampi. L'olio essenziale (che contiene azuleni), i flavenoidi e gli steroli del fitocomplesso fanno si che su stomaco e intestino l'azione sia antinfiammatoria, antispastica, cicatrizzante e fortificante; sul fegato,depurativa, decongestionante e tonificante. Crampi di stomaco, gastriti, duodeniti, coliti (soprattutto spastiche ma anche ulcerosa), sindromi diarroiche, epatosi (malattia non infettiva del fegato), digestione difficoltosa, ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo nel sangue), dermatosi, acne, eczemi e infiammazioni di varia origine possono essere leniti.

Il potere rinforzante che questo semplice ha sulle vene merita una menzione particolare: in caso di varici degli arti inferiori ed emorroidi infiammate e dolenti l'applicazione locale e l'uso per via interna rispettivamente del succo e dell'infuso sono particolarmente benefiche. Rimedio di prima scelta quindi in questo tipo di affezioni non gravi, ma spesso molto fastidiose.

L'achillea è un buon cicatrizzante e trova impiego pure nella cura di contusioni, piaghe, ulcerazioni e di tutte le ferite della pelle che tardano a rimarginarsi. Il suo potere emostatico (capacità d'arrestare il flusso sanguigno) è sfruttabile anche in caso di epitassi (emorragie nasali) e di mestruazioni troppo abbondanti, benchè questa pianta abbia il potere di riequilibrare anche le mestruazioni ritardanti, scarse o irregolari e di moderare lievemente i dolori mestruali.

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Infuso per emorroidi e varici

Una ricettina semplice, ma efficace in caso di emorroidite o varici: miscelate 2 parti di achillea e 1 parte ciascuna di pungitopo (rizoma), malva e lavanda. Mettete un cucchiaio di miscela di erbe per tazza di acqua, lasciate in infusione per 15 minuti, filtrate e prendetene 2 tazze al giorno per 30-40 giorni circa.

PREPARAZIONI E DOSI

Si raccolgono e si usano le sommità fiorite e le foglie poco prima della completa fioritura. Si fanno poi essiccare all'ombra.

Il succo fresco della parte aerea della pianta di impiega solo per uso esterno, applicando una garza imbevuta del succo.

La polvere della pianta essiccata si cosparge con vantaggio su ferite e piaghe (è antiemorragica e cicatrizzante).

L'infuso (1 cucchiaino di erba per tazza di acqua) va preso per via interna, alla dose di una-tre tazze al giorno, preferibilmente a stomaco vuoto.

Il decotto viene usato per lozioni, bagni, clisteri e impacchi,

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